A Padre Enzo Ricci prete carismatico:

 

Padre Enzo, Le invio queste poche righe, perché vorrei ringraziarLa per tutti i benefici che ho ricevuto attraverso le Sue preghiere.

Ormai sono cinque anni che mi accompagna in questo doloroso percorso di liberazione, e mi affianca nella lotta.

Ho conosciuto vari preti in questi anni; il loro aiuto è stato come una meteora nella mia vita e, spesso, mi hanno fatta sentire un’ “appestata” che difficilmente avrebbe conseguito la liberazione, o, come molti la chiamano, la guarigione spirituale. Uno, addirittura, sentenziò: “Troppe ferite!”.

 

Tante volte L’ho chiamata priva di speranza, priva di gioia, in preda a malori fisici che hanno accresciuto in me le paure e la solitudine, e, sempre la stessa è stata la Sua risposta: “Mettiamoci a pregare”.

 

 

... E io ancora una volta La ringrazio, di cuore, per quella preghiera umile e coraggiosa, caparbia nell’intercedere, una preghiera che io sono sempre tranquilla di ricevere, di cui so che posso fidarmi, perché sa di bene infinito, di amore infinito, in altre parole sa di Gesù.

 

Ho sempre avuto benefici perché Lei è uomo di Dio, perché pone Gesù al centro della Sua preghiera e attraverso Lei, Gesù mi raggiunge nell’isolamento delle mie pene e mi culla e mi rialza.

 

Conoscendo Lei, imparo sempre più che Gesù è gioia e misericordia; certo, non quella gioia fatta di spensierata ilarità, direi, piuttosto, di una gioia che è difficile da custodire perché è la fortezza dell’anima di fronte a tutto quello che nella vita vuole turbarla.

 

Mai L’ho vista dimenticarsi che la Sua missione è servire Dio e non sostituirLo! Sembra ovvio, ma non lo è!

 

 

Grazie per la Sua umanità che ha dimostrato tante volte non trattenendo le lacrime al sentire le mie; e perché, anche se stanco, dopo aver passato ore ad aiutare altre persone prima di me, non si è sottratto nel continuare ad aiutare, spendendo il Suo tempo per me e le persone a cui voglio bene.

 

Grazie perché non mi sono mai dovuta nascondere dietro un dito con Lei, mi sono sempre potuta permettere di essere sincera perché mai mi sono sentita giudicata se non ho detto le solite frasi fatte e, mai frasi fatte da Lei ho sentito dire.

 

Mi ha fatto sentire rispettata in un rapporto fatto di sincerità, illuminato dalla presenza di Gesù Spirito Santo. E se qualche volta, proprio come conseguenza di questa sincerità, ci sono state discussioni e divergenze, mi ha dimostrato, concretamente, che chi vive nell’amore di Dio non conosce né rancore, né ira, né vendetta, né durezza di cuore: ci si perdona e si continua a camminare – per citare Lei – “Come fanno gli alpini un passo per volta”.

 

Vorrei essere più forte, saper stare tanto tempo in preghiera, per cercare di restituire, pregando col cuore per Lei, almeno un pochino del bene che mi fa.

La Sua preghiera c’è sempre quando ho bisogno; vorrei che la mia preghiera, unita a quella di tutte le altre persone che aiuta, ci fosse sempre per Lei.

Una “preghiera cuscinetto” fatta di pensieri di bene e gratitudine che uniscono un’Ave Maria all’altra in un rosario tutto per Lei.

 

Giovanna